Mi sono sottoposto a un intervento chirurgico invasivo.
Alessandro, 58 anni
Dopo l’intervento sono stato ricoverato alcune settimane e poi sono stato dimesso. La ripresa è impegnativa e, vivendo da solo, ho chiesto a TAC di assistermi per i primi 3 mesi.
Le attenzioni necessarie a casa in questi casi sono molte. L’infermiere viene due volte al giorno.
Mi aiuta a preparare i farmaci secondo la prescrizione e verifica che li abbia presi correttamente, con le flebo mi somministra quelli da fare in vena, inoltre controlla le ferite e fa le medicazioni periodiche necessarie. Ogni giorno monitora la pressione e la glicemia e le annota sul registro che porto regolarmente dal medico per i controlli. Mi segue nell’idratazione e nella dieta e si sincera della mia salute. Mi aiuta anche a fare la doccia.
Le prime 3 notti si è anche fermato a dormire a casa, mi sentivo molto più sicuro, perché dopo un intervento così importante e un ricovero lungo, mi spaventava l’idea di essere da solo in casa.
Ho 85 anni, sono autosufficiente e vivo sola.
Francesca, 85 anni
Soffro di stitichezza da molti anni e ho conosciuto gli infermieri tac tramite la mia farmacia di fiducia. Il loro medico è venuto a casa mia e dopo un’attenta visita ha prescritto all’infermiere l’esecuzione di un clistere una volta a settimana. Devo ammettere di sentirmi molto meglio ora, ho risolto il mio problema e con l’infermiere che mi hanno affidato non mi sono mai sentita a disagio.
Sostenere questo genere di terapia a casa propria con tutte le comodità familiari è molto meglio.
Vivo in casa con la mamma di 86 anni
Filipppo, 55 Anni
Da due anni ho affidato l’assistenza domiciliare di mia mamma agli infermieri di TAC. Non è più autosufficiente e sta sempre a letto, ma la badante non basta. Ogni giorno l’infermiere si prende cura di lei, controlla i parametri, le fa le iniezioni, cambia il catetere in periodi programmati e quando serve la idrata con una flebo. Le ha anche curato una grossa piaga da decubito. Si occupa del prelievo mensile perché assume anticoagulanti, ci pensa lui a portare il campione in un laboratorio e ci fa avere i risultati appena pronti. Una volta a settimana viene anche il loro medico e regola la terapia.
Insomma, l’affetto e la vicinanza non bastano per assistere una persona cara, ho scelto di affidarmi a loro perché le voglio bene.
Un sollievo e un aiuto in tanti momenti diversi
Elisabetta 44 anni, madre di Samuele (13 anni) e moglie di andrea (47 anni)
Ho conosciuto TAC l’anno scorso, grazie ad un’amica che mi ha consigliato loro come infermieri perché avevo una brutta ferita che mi sono procurata in seguito a una caduta. All’inizio non avevo dato importanza all’accaduto, ma la ferita si è infettata. L’infermiere è venuto a casa, mi ha visitata e mi ha fatto una prima medicazione; è venuto per due settimane, a giorni alterni mi ha cambiato la medicazione e tutto si è risolto. Negli anni sono diventati una certezza per tutta la famiglia.
Mio marito è stato assistito quando era costretto a letto dopo un intervento: prelievi, catetere e igiene quotidiana per un mese, hanno pensato a tutto loro, che sollievo.
Anche mio figlio, quando aveva 8 anni, è stato assistito da TAC perché doveva fare una medicazione e poi gli hanno tolto i punti a casa, non ne voleva sapere di andare dal medico e l’infermiere che è venuto a casa è stato davvero bravo!